Peso del Palio 2025

Dall’Iran a Legnano: presentato il peso realizzato dalla giovane Pooneh Rajabdoust Golsefidi

Il Palio di Legnano rievoca annualmente la storica battaglia del 29 maggio 1176, in cui la Lega Lombarda affrontò e sconfisse l’esercito imperiale di Federico Primo di Svevia, detto il Barbarossa. Questo evento rappresenta un momento di grande valore identitario per la città di Legnano e per la storia italiana, incarnando i principi di resistenza, unità e libertà. Il “Peso”, realizzato in argento, materiale nobile che conferisce prestigio e solennità al riconoscimento, viene consegnato al vincitore del Palio di Legnano e trae il proprio nome dal suo peso: 1.176 grammi, aspetto simbolico che richiama l’anno della battaglia.

Il Peso dell’edizione 2025 del Palio di Legnano è stato realizzato da Pooneh Rajabdoust Golsefidi, giovane studentessa iraniana del 1995. Dopo le scuole primarie iraniane, ha frequentato il liceo artistico di Belle Arti a Tehran, conseguendo il diploma di maturità in pittura. Ha poi conseguito la laurea quadriennale in scultura tramite 5 opere presentate come tesi dal titolo: Lovers. Dal 2021 frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera, conseguendo la laurea specialistica in scultura. La passione di Golsefidi è per il racconto visivo. Le sue opere nascono dal desiderio di narrare storie, attraverso materiali e forme.

«Sono orgoglioso della collaborazione con l’Accademia di Brera – sottolinea il Cavaliere del Carroccio, Andrea Monaci – ma anche con la Fondazione Gatta Trinchieri, presieduta da Norberto Albertalli. Grazie alla borsa di studio elargita a Pooneh Rajabdoust Golsefidi, abbiamo avuto l’opportunità di valorizzare il talento di una giovane promessa nel mondo dell’arte».

«L’ispirazione per il mio progetto – sottolinea l’artista – proviene da due fondamentali figure eroiche: l’eroe maschile, simbolo della forza e del coraggio, grazie al quale le battaglie vengono combattute e vinte e l’eroina femminile, il cui contributo nelle battaglie è meno evidente, in quanto si manifesta nelle retrovie, ma è altrettanto importante, in particolare nella cura dei feriti, nella preparazione delle armi e nel mantenimento dello spirito della comunità».

L’opera, realizzata in parte in argento e in parte in ceramica bianca smaltata con dettagli dorati, è concepita come un pugnale stilizzato e non affilato dalla forma umana maschile, che si inserisce in un fodero modellato come una figura femminile capovolta. 

L’uomo, che rappresenta il condottiero capo della Compagnia della Morte, che con la sua forza e coraggio ha giocato un ruolo decisivo nello scontro, è raffigurato come un cavaliere medievale, con un’armatura dettagliata che ne evidenzia il ruolo di combattente. La scelta di un’arma per la sua raffigurazione sottolinea la prontezza al sacrificio e il valore dei soldati che si batterono per la libertà e lo spirito combattivo della Lega Lombarda .

La donna, che simboleggia la Madre Patria dei Lombardi, invece, è vestita con un tipico abito lungo medievale, simbolo della dignità e del supporto fornito nelle retrovie. La scelta del contenitore dell’arma per la sua raffigurazione ne sottolinea il ruolo protettivo e di sostegno, tante volte dimenticato nonostante la sua rilevanza silenziosa. Ciononostante, è lei a custodire la spada del cavaliere sul suo grembo, rappresentando così il legame tra il combattente e il suo sostegno invisibile ma imprescindibile.

«L’incastro tra il pugnale ed il fodero – conclude la giovane artista – rappresenta l’equilibrio tra la forza e la pace, tra l’azione sul campo di battaglia e il sostegno umano importante nelle retrovie. La vittoria di Legnano non sarebbe stata possibile senza entrambi questi elementi».