Via Berchet, 8 – Legnano (MI)
Tel.: 0331 453488
Orari apertura:
lunedì e giovedì dalle ore 21.00
info@sanmagno.com
www.sanmagno.com
Motto: Non semel victor sed semper primus
Il simbolo della Contrada sono le insegne della basilica (mitria, ombrello vescovile, chiavi prepositurali e bastone pastorale).
Costituisce il cuore di Legnano con l’antica basilica disegnata dal Bramante. Ebbe le funzioni di centro religioso della zona all’epoca di San Carlo Borromeo, il quale trasferì a San Magno il titolo di chiesa cattedrale, prima goduto da Parabiago. La leggenda di S. Magno coincide un po’ con quella della città. I colori di Contrada sono anche i colori araldici di Legnano: il bianco e il rosso concretati in una ben definita insegna civica con la pianta e il leone rampante.
L’albero è il gelso, il leone rampante è simbolo d’assalto e di guerra e potrebbe collegarsi alla battaglia, se non ci fosse la leggenda. In tempi remotissimi dove adesso si apre la piazza cittadina, vi era isolato nella pianura un grosso cerro e il campo, in cui il tronco sorgeva, era candido di neve, allorché un contadino che lavorava quella terra, giunse una mattina d’inverno presso la pianta, da cui tagliava rami secchi per alimentare il suo focolare. Nel candore quasi argenteo della neve la pianta forte e nodosa spiccava nel suo bruno colore.
Il contadino la guardò compiaciuto e rivoltosi al cielo pensò: “Quant’è forte questo cerro che resiste alla neve e al gelo; potessimo noi uomini resistere parimenti alle inclemenze della vita!” . All’improvviso comparve la figura di un uomo dall’aspetto ieratico e severo che rispose: “Ho letto il tuo pensiero ed essendomi concesso nel giorno di San Magno, a me consacrato, di esaudire il tuo desiderio, io ti fortificherò come vuoi. Ti piacerebbe avere la forza di un leone, il coraggio di un leone, da potenza di un leone?”. “Altroché”, rispose il contadino battendosi la mani sul petto villoso in verità già molto forte. “E che dovrei fare?”. “Afferra quel coniglio che è lì vicino alla pianta” disse il santo, “ed uccidilo. Con il suo sangue cospargi la neve”.
Il contadino ubbidì, prese il coniglio, lo sgozzò e la neve divenne rossa per un largo tratto. “Ora vai su quella neve insanguinata”, ordinò il santo e ancora una volta il contadino ubbidì. Ma appena posto piede sulla zona rossa il contadino si accorse che le sue membra erano diventate fulve e pelose, aveva quattro zampe provviste di artigli, una criniera fulva e ruggiva facendo risuonare tutta la pianura.
Così sulla neve bianca stava una pianta, sulla neve rossa stava un leone terribile. Il contadino avrebbe voluto ridiventare uomo, ma il santo gli disse “Ora rimani leone. La tua superbia lo ha voluto”. E dicendo queste parole sparì. Un’altra leggenda vuole che le due strisce rosse presenti nello stemma di contrada siano il sangue lasciato sulla neve bianca dai Santi Sebastiano e Rocco venuti nottetempo ad ammirare gli affreschi che li ritraggono nella Basilica di San Magno.
Gran Priore

Giuseppe Scarpa
1° anno
Capitano

Albertalli Giacomo
4° anno
Castellana

Vizzolini Emma
4° anno
No events to display.
Giuseppe Scarpa eletto gran priore della contrada San Magno
In data 30 settembre, l’Assemblea dei contradaioli di San Magno si è riunita a conclusione dell’anno paliesco appena trascorso, in
Leggi tutto >
Il salotto virtuale della Nobile ha aperto le sue porte al mondo della fotografia
Sabato 2 maggio si è svolto il quarto appuntamento virtuale de Il Salotto della Nobile Per l’occasione incentrato sull’ormai quarantennale
Leggi tutto >
Terzo appuntamento virtuale del Salotto della Nobile
Sabato 25 aprile si è svolto il terzo appuntamento virtuale del Salotto della Nobile, dal titolo “Il palio visto dal
Leggi tutto >
Secondo appuntamento virtuale del Salotto della Nobile
Sabato 18 aprile si è svolto il secondo appuntamento virtuale del Salotto della Nobile con Roberto Clerici in qualità di
Leggi tutto >